Fonti Rinnovabili e Tecniche a Basso Impatto

Tutti parlano di Sviluppo Sostenibile MA “Sviluppo” e “Sostenibile” sono due parole, da riempire di SIGNIFICATO. Le Installazioni, i Corsi e le Attività di questa sezione servono a Crescere nella Conoscenza di queste “cose”.

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Biodiesel e HVO Fuels

Il buon vecchio motore Diesel ha un solo problema: deve andare a Biodiesel o HVO Fuels (Hydrotreated Vegetable Oil Fuel)!!
Il consumo del Settore Trasporti italiano rappresenta il 34,5% dell’energia consumata in Italia nel 2019 (1).
Il Piano per la Transizione Ecologica dell’Italia prevede, per la “Mobilità sostenibile”, di spingere pesantemente sui trasporti elettrici: <<Il ministero definisce un arco di tempo ragionevolmente lungo – dieci anni – affinché si raggiunga l’obiettivo per cui “almeno il 50% delle motorizzazioni dovrà essere elettrico”>> (2)
Ma noi, Europa, all’attuale diffusione dei veicoli elettrici (ancora molto lontana dagli obiettivi), importiamo batterie e motori elettrici, quasi per intero, dalla Cina (per i magneti, che servono per i motori eletrici, ne importiamo il 98%)!!!! (3)
Faccio notare che il fatto di avere un veicolo elettrico NON vuole automaticamente dire di usare fonti rinnovabili di energia nei trasporti, bisogna vedere come è prodotta l’energia elettrica usata nei veicoli elettrici.
Non avrebbe più senso, ecologicamente ed ambientalmente, spingere per una mobilità alimentata con motori a combustione interna, “tradizionali fiori all’occhiello dell’industria europea”, MA che sono alimentati con Biocarburanti? Primi tra tutti Biodiesel e HVO oltre che Biometano?
Lo so, le superfici agricole non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno di energia nei trasporti. Va bene. Ma possiamo spingerlo fino ad utilizzare, con coltivazioni sostenibili, tutte le aree agricole oggi sottoutilizzate o abbandonate dalla produzione, a vantaggio del presidio del territorio, la costituzione di posti di lavoro in Europa e la riduzione della dipendenza dalle importazioni da Paesi esterni all’Europa.
Stiamo costruendo sistemi dipendenti da detentori monopolistici di tecnologie o materiali rari dipingendoli come strategie per lo sviluppo sostenibile. Il motore a combustione interna non è il problema. E’ il tipo di carburante utilizzato il problema. I veicoli elettrici non sono la soluzione. E’ come si produce l’energia elettrica la soluzione.
Abbiamo bisogno di molte meno strategie multimiliardarie indirizzate a pochi eletti e di molta più libertà all’interno di regole chiare su quello che si può o non si può fare e lasciare che siano gli Imprenditori, i Piccoli Imprenditori, colonna portante del sistema economico italiano, a sviluppare la Transizione Ecologica, utilizzando soluzioni “semplici” e già oggi disponibili.
(1) GSE Energia nel Settore Trasporti – 2005 – 2020 – Pagine 6 e 7 – gse.it/documenti_site/Docu…porti 2005-2020.pdf
(2) FIPER – Il Governo propone il suo Piano per la transizione ecologica. Ecco cosa prevede – 03/08/2021 – fiper.it/il-governo-propone…ecco-cosa-prevede/
(3) InsideEVs – Il piano segreto dell’Europa per battere i motori elettrici cinesi – insideevs.it/news/529044/moto…pa-cina-magneti/

di Renato C.G.

Che cos’è il software open source e perché è importante?

La definizione di open source

Se un programma è open-source, il suo codice sorgente è liberamente disponibile per i suoi utenti. I suoi utenti – e chiunque altro – hanno la possibilità di prendere questo codice sorgente, modificarlo e distribuire le proprie versioni del programma.

Gli utenti hanno anche la possibilità di distribuire tutte le copie del programma originale che desiderano. Chiunque può utilizzare il programma per qualsiasi scopo; non ci sono costi di licenza o altre restrizioni sul software.

Ad esempio, Ubuntu Linux è un sistema operativo open source. Puoi scaricare Ubuntu, creare tutte le copie che vuoi e regalarle ai tuoi amici. Puoi installare Ubuntu su un numero illimitato di computer.

È possibile creare personalizzazioni del disco di installazione di Ubuntu e distribuirli. Se fossi particolarmente motivato, potresti scaricare il codice sorgente di un programma in Ubuntu e modificarlo, creando la tua versione personalizzata di quel programma o di Ubuntu stesso.

In genere vengono utilizzate licenze GPL, dette in gergo tecnico che consentono di utilizzare il software, infinite volte, ma vanno inseriti i diritti d’ autore di chi ha realizzato il software.

La condivisione è un argomento molto importante sia nel digitale, sia nel rapporto umano per questo è nato il software open source.

Definizione di software Libero

La definizione di software libero scritta da Richard Stallman e pubblicata da Free Software Foundation (FSF), definisce il software libero come un software che assicura agli utenti finali la libertà di utilizzare, studiare, condividere e modificare tale software. Il termine “libero” viene utilizzato nel senso di “libertà di parola”, non di “gratuito”.

Col tempo il concetto è stato ripreso e modificato ecco le 4 libertà, fondamentali per chi voglia usare software libero:

  1.  La libertà di eseguire il programma come si desidera, per qualsiasi scopo.
  2.  La libertà di studiare come funziona il programma, e cambiarlo in modo che si adatti alle proprie esigenze.
  3. La libertà di ridistribuire le copie in modo da poter aiutare il prossimo.
  4. La libertà di distribuire copie delle versioni modificate ad altri (libertà 3). In questo modo si può dare all’intera comunità la possibilità di beneficiare dei cambiamenti. L’accesso al codice sorgente è una condizione preliminare per questo.

Molti pensano che sia il software libero, che l’open-source, consenta di utilizzare software gratuito e libero da ogni forma di proprietà intellettuale, niente di più sbagliato.

Posso utilizzarli, copiarli e modificarli a mio piacimento ma, non è detto che questo software non sia completamente libero da vincoli di proprietà intellettuali, o di licenze da pagare agli autori che hanno realizzato tali software.

Vantaggi per gli utenti finali nell’utilizzo di software libero e open-source?

Il vantaggio più evidente di tali licenze è che il software può essere ridistribuito gratuitamente. L’esempio di Ubuntu Linux renderà chiaro questo concetto: a differenza di Windows, è possibile installare o distribuire tutte le copie di Ubuntu come si desidera, senza restrizioni.

Non devi preoccuparti delle licenze e del numero di copie di Linux che puoi eseguire.

Un programma open-source è anche più flessibile. Ad esempio, la nuova interfaccia di Windows 10 ha deluso molti utenti di Windows anche i più affezionati. Se Windows fosse open-source, gli utenti di Windows 10 avrebbero più scelta e flessibilità nel scegliere l’interfaccia grafica liberamente. 

Quali progetti sono nati dal mondo del software libero e Open-source?

Il software open-source consente inoltre agli sviluppatori di “stare avanti ai giganti del mondo informatico” e creare il proprio software.

Ottimi progetti come Android e Chrome OS, non sono che sistemi operativi basati su Linux e altri software open-source. Il nucleo di OS X di Apple – e quindi per iOS – è completamente basato sul codice open-source, Ti sembra poco?

Ecco un altro esempio, il famoso Cloud è nato grazie al processo di virtualizzazione, nato nel mondo Linux, poi è divenuto, quel sistema complesso e sofisticato che tutti noi conosciamo e utilizziamo.

Open-source e software libero non sono solo dei concetti astratti o programmi gratuiti, ma hanno dato una grande spinta e innovazione sia al software che al mondo degli oggetti. Oggetti Smart programmabili come il Progetto Arduino nascono dalla stessa filosofia di condivisione dello sviluppo di processi e di prodotti. 

di Marco B.

MANIFESTO DELLE BIOENERGIE IN ITALIA

Iniziativa di Elettricità Futura, con la collaborazione di AIEL, ANPEB, Assitol,
Assoebios, Assograssi, CIB, Confagricoltura, Distretto Produttivo la Nuova
Energia, EBS, Fiper, ITABIA I Ottobre 2021

https://www.elettricitafutura.it/public/editor/Press_Room/CS/2021/manifesto_Bioenergie_FINALE_Ecomondo.pdf

Estratto:

Quadro generale:

  • 81,8% Fonti Fossili;
  • 9,3% Altre FER;
  • 8,9% Bioenergie;
  • Le biomasse sono fonti rinnovabili e programmabili per la produzione di bioenergia.

Ambiente:

  • Riduce le emissioni di CO 2 fossile in atmosfera;
  • Aiuta a decarbonizzare settori hard to abate, quali il settore termico e quello dei trasporti, in cui la bioenergia è di gran lunga il primo contributo alla penetrazione rinnovabile;
  • Realizza la gestione forestale sostenibile e responsabile, aumentando la capacità di assorbimento “carbon sink” forestale;
  • Contribuisce a presidiare i territori montani e le aree interne attraverso azioni di prevenzione di incendi, rischi idrogeologici, manutenzione;
  • Riduce l’impatto ambientale dell’agricoltura/zootecnia intensiva attraverso la digestione anaerobica dei residui organici;
  • Riduce l’uso di concimi di sintesi attraverso la restituzione di sostanza organica al terreno sotto forma di digestato, con conseguente aumento dei livelli di “stoccaggio” del carbonio nel suolo.

Valorizzare le filiere locali:

  • Il PNRR dovrebbe includere una misura congrua per il teleriscaldamento efficiente; in particolare, nei comuni non ancora metanizzati in fascia climatica F, risulta prioritario favorire lo sviluppo di reti di teleriscaldamento alimentate a biomassa legnosa vergine locale anziché incentivare la metanizzazione.

Cosa faremo noi in Fattoria Didattica*? Cercheremo di capire attraverso la realizzazione di Installazioni Dimostrative e la realizzazione di Attività Didattiche relativamente a questi argomenti:

  • Legno-Energia;
  • Biocarburanti (Biodiesel);
  • Biogas-Biometano.